(da Lo Spazio della Politica) Tra pochi giorni partirà il corso sulla Politica 2.0 organizzato in collaborazione da Ninjamarketing e Lo Spazio della Politica. Quando ci riferiamo all’interazione tra politica e nuovi media non ci riferiamo solo ai trend degli ultimi anni, vale a dire all’aumento della “scrivibilità” di internet e la diffusione degli strumenti di interazione sociale in rete. Quest’onda di innovazione è parte di un fenomeno più profondo, che, anche se meno visibile, la precede e la supera.
I fenomeni sociali oggi vivono ad ondate costanti l’impatto delle “curve di Kurzweil”, vale a dire il fatto che in alcuni ambiti delle tecnologie dell’informazione si riscontra una crescita di tipo stabile ed esponenziale. Si tratta di un’osservazione che estende la nota legge di Moore, una dinamica riscontrabile in particolare nel rapporto costo/ prestazioni (tempo di computazione, capacità di memoria, velocità di comunicazione) ed in alcuni miglioramenti qualitativi, come l’estensione degli ambiti applicativi delle tecnologie esistenti. Qualche esempio: ogni 1,6 anni si dimezza il prezzo medio dei transistor, ogni 1,8 anni raddoppia la performance dei processori (in termini di MIPS), ogni 1,5 anni si dimezza il prezzo delle memorie DRAM. Si tratta di trend che nel medio termine molto probabilmente continueranno, anche se rallentati dal fatto che in altri ambiti – ad esempio nello sviluppo del software o dei sistemi di formazione sulle nuove tecnologie – i ritmi di miglioramento sono più graduali. Senza limitarsi ad un facile determinismo tecnologico, è possibile sostenere che l’impatto politico delle tecnologie digitali nei prossimi anni sarà crescente e pervasivo.
E’ verosimile sostenere che nei prossimi dieci anni, il nostro modo di vivere e di lavorare sarà ulteriormente trasformato da nuovi strumenti con la capacità di scalare rapidamente da zero a diverse centinaia di milioni di utenti, come hanno fatto negli anni scorso Google, Facebook, Youtube, Twittered altre startup di successo. Pur non potendo predire cosa succederà, è possibile identificare alcuni trend:
a) Le tecnologie digitali trasformeranno ulteriormente l’ecosistema dei media e, di conseguenza, i processi di influenza sociale, compresa la politica.
b) La connettività sarà sempre più pervasiva, portando la rete ad essere potenzialmente accessibile sempre e dovunque tramite smartphone, tablet o altri strumenti che verranno industrializzati nei prossimi anni. Questo trend è correlato al fatto che potenza computazionale, disponibilità di memoria e portabilità crescono con una simultanea riduzione dei costi.
c) Continuerà il processo di digitalizzazione potenziale di ogni tipo di evento/ informazione con una “risoluzione” crescente. Ieri è successo per il sapere enciclopedico e gli articoli scientifici, oggi sta accadendo per il grafo sociale degli individui e per i contenuti video/audio, domani potrà accadere per i nostri dati biometrici e per gli oggetti in nostro possesso.
d) Come conseguenza del punto precedente, una porzione crescente dell’identità individuale sarà presente in rete: relazioni, dati personali, attività lavorative e di svago. Una quota rilevante delle nostre attività fondamentali, come la ricerca di lavoro e l’elaborazione di decisioni chiave, già si svolge o si svolgerà in rete.
e) Il processo di digitalizzazione del mondo fisico procederà anche nell’altro verso: la proiezione della rete nel mondo fisico, quello che in molti chiamano “realtà aumentata”. La densità di informazioni e l’interconnessione, caratteristiche del mondo digitale, potranno essere agganciate agli oggetti ed ai contesti della vita quotidiana.
f) Il cloudcomputing, vale a dire l’utilizzo di risorse computazionali e di storage in remoto, amplificherà alcuni dei trend precedenti, come quello relativo alla portabilità. Il software, lo spazio di archiviazione e la potenza computazionale saranno come l’energia elettrica o il gas, qualcosa a cui attingere in rete a seconda delle esigenze specifiche.
g) Come trend generale, aumenterà probabilmente la quota di valore aggiunto, in ogni prodotto o servizio, legata alle tecnologie dell’informazione e della comunicazione. Questo sta accadendo anche in settori tradizionali, come l’agricoltura e l’estrazione mineraria, o ad alta intensità di lavoro. Interi settori hanno già rivoluzionato, come nel caso della musica, o stanno rivoluzionando, come nel caso dell’editoria, il proprio modello di funzionamento.
h) Ci saranno altri effetti a cascata di natura settoriale: l’aumento dell’intelligenza media delle tecnologie in ambiti eterogenei (dagli armamenti ai dispositivi chirurgici), la disponibilità on-line gratuita di tutta la conoscenza accademica e scientifica consolidata, la facilitazione delle operazioni di remix culturale. Più in generale, l’accelerazione tecnologica amplificherà altri processi di cambiamento già esistenti, velocizzandoli e radicalizzandoli.
Il contesto appena descritto non è esente da criticità: l’ambiente politico-istituzionale si sviluppa in modo asincrono rispetto alla tecnologia. La legislazione, l’opinione pubblica, il sistema dell’istruzione e l’agenda politica si adeguano con tempi differenti: l’impatto potenziale – i benefici ed i rischi – di alcune tecnologie possono non essere immediatamente evidenti. Si possono quindi produrre regolazioni inadeguate, conflitti giudiziari ricorrenti, disinformazione, forme di ostilità/luddismo, forme di ottimismo o pessimismo irrazionale, perdita di opportunità (per l’economia, l’istruzione, l’ambiente, lo sviluppo sociale).
Non tutti gli sviluppi saranno positivi, le tecnologie ad elevato impatto sociale, come la televisione, il cinema e la radio, sono state utilizzate e sono impiegate ancora oggi anche per la manipolazione e l’oppressione. Certamente un decisore pubblico, come chi lo supporta o lo aiuta a raggiungere la posizione, dovrà essere cosciente che le tecnologie digitali e di rete avranno un impatto significativo sulla società e che le leve dello sviluppo, della coesione sociale e dell’influenza politica saranno legate in misura crescente ad esse.
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