Durante la seconda settimana della Singularity ogni mattinata è stata dedicata a studiare le “grand challenges”, vale a dire tematiche di grande rilevanza per il miglioramento della condizione umana: istruzione, salute, energia, sicurezza, povertà, spazio.
Durante queste sessioni ci sono state piacevoli sorprese: l’apparizione del mitico Woz,Steve Wozniak, co-fondatore della Apple e tra i padri del personal computer (sotto trovate la foto che sono riuscito a scattare). E’ comparso inaspettatamente una mattina, seduto in ultima fila, e nella giornata successiva ha fatto un intervento a sorpresa. Altrettanto interessante è stata la testimonianza dei fondatori di Getaround, un’azienda che permette di affittare autovetture con modalità peer-to-peer. Di recente hanno avuto un balzo di notorietà perché hanno vinto una delle maggiori competizioni per startup,TechCrunchDisrupt, e per via dei due round di finanziamento che sono stati in grado di raccogliere. L’intervento di Getaround ha galvanizzato l’attenzione perché i fondatori sono ex-studenti della Singularity University che hanno concepito il loro progetto nel corso del programma estivo del 2009. La loro storia non è stata facile, per due volte hanno rischiato di chiudere i battenti, hanno subito una sfilza di “no” (ad esempio, erano stati rigettati più volte da TechCrunch, la competizione che hanno vinto successivamente) ed alcuni dei fondatori hanno lasciato il progetto durante i momenti di crisi. La svolta positiva è avvenuta nel 2011, con la chiusura di un accordo chiave con Berkshire-Hataway, la celebre holding/compagnia assicurativa legata a Warren Buffett, che ha permesso di sciogliere un nodo fondamentale dal punto di vista della “pace mentale” degli utenti che cedono le loro autovetture per essere messe nella rete di condivisione.
Interessanti anche le altre sessioni: da quella sull’energia, gestita da un vulcanico José Cordeiro, a quella sullo spazio, dove si sono esplorate le possibilità commerciali e c’è stata la testimonianza di alcune “startup spaziali” operanti nell’ambito della costruzione di nuovi vettori per il trasporto umano (come quelli realizzati da XCOR) e nei sistemi per l’estrazione mineraria extra orbitale (come nel caso di Moon Express. La cosa interessante è che anche una parte, piccola ma dinamica, del sistema dell’angel investing ha notato questo trend e ci sono attualmente strutture specializzate nel finanziamento di progetti di questa natura, ad esempio Space Angels.
Uno degli spazi problematici più interessanti è stato quello sulla sicurezza, legato alle tematiche della trasparenza, privacy, cyberwar, etc. Ne parlerò con più calma nelle prossime puntate anche perché forse sarà quello che porterò avanti, dipende da molti fattori (un’altra area papabile è “education”).
Nel corso della stessa settimana, nei pomeriggi, si è lavorato un profondità per sviluppare, grazie a facilitatori come Paul Saffo e Astro Teller, alcune abilità preliminari per affrontare in modo efficace il problem solving di gruppo: analisi di scenario, tecniche forecasting, esperimenti di brainstorming con varie modalità (a voce, con posti, con rotazione casuale tra gruppi e spazi prblematici, etc.).
Da non perdere anche lo “spit party” per raccogliere i campioni per il test genetico 23andMe e la serata di conversazione con Philip Rosedale, fondatore di Second Life (un sistema che per via della bolla mediatica avevo sempre snobbato ma che è meritevole di approfondimento su alcuni aspetti).
Infine, forse la parte più importante, il “non-corso”: una moltitudine di eventi costruiti spontaneamente, fuori dal programma ufficiale, dagli studenti e dai docenti. Ogni giorno, a pranzo, cena, di notte, ci sono lezioni, riunioni, workshop opzionali autorganizzati: si va da “Twitter 101” alla meditazione, dai fondamenti della programmazione alla riunione di gruppo delle donne,. Una cosa è certa: il nome dato dagli studenti a questo posto, “sleepless university”, è ben meritato.
(articolo originale su Lo Spazio della Politica)
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